Cosimo Orrù - Medaglia d'oro della Resistenza

Ultima modifica 23 febbraio 2022

Cosimo Orrù nasce a San Vero Milis il 25 settembre 1910.

Si laurea in giurisprudenza, diventa magistrato ed esercita come pretore a Ittiri (SS), poi a Bergamo come Sostituto Procuratore del Re.

Dopo Bergamo si trasferisce a Fagnano Olona nei pressi di Busto Arsizio, dal fratello Salvatore medico condotto del paese.

Qui inizia la sua attività antifascista, entra in contatto con diversi esponenti antifascisti che frequentano il “Circolo dei signori”.

Dopo l’8 settembre 1943 Cosimo entra in contatto con le forze partigiane della zona e diviene rappresentante del Partito d’Azione nel Comitato di Liberazione Nazionale di Busto.

La sua instancabile attività partigiana e il vecchio episodio di Bergamo ne fanno un personaggio strettamente controllato dalle autorità.

Il 20 giugno 1944 le SS e un milite delle Brigate Nere irrompono nel suo studio, buttando tutto all’aria e rubando tutto ciò che possono. Diranno più tardi di avervi trovato volantini e giornali clandestini, creando così il pretesto per il suo arresto. Lo stesso giorno, infatti, alle 13.30 viene prelevato dal suo ufficio nel Tribunale di Busto Arsizio e condotto alle carceri di San Vittore a Milano. Passando per Bolzano viene deportato in Germania,nel campo di sterminio nazista di Flossemburg 

Padre Giannantonio Agosti, sopravvissuto alla deportazione, scriverà nel 1968 le memorie della sua vita di deportato che raccoglie nel libro “Nei lager visse la bontà”. Parlando del Kapò della sua baracca dice un odio speciale egli nutriva per i giudici. Con noi da Milano era venuto un certo Urru [n.d.r. Orrù], nativo sardo, giudice del Tribunale di Busto Arsizio. Era giovane già maturo e di sicuro avvenire per la sua intelligenza e prudenza. Questo capo-baracca lo scoprì, gli giurò una persecuzione spietata e certamente la causa principale della sua morte furono i maltrattamenti inflittigli nella baracca n. 23.  

In questa stessa baracca e col medesimo triste destino di Cosimo Orrù sarà rinchiuso Eugenio Pertini, fratello del futuro Presidente della Repubblica. Da qui nel mese di novembre viene trasferito nel campo di lavoro di Litomerice (in tedesco Leitmeritz), sottocampo di Flossenburg in territorio cecoslovacco.  Le condizioni di vita e di lavoro all'interno di questo campo erano durissime; a queste si aggiungano inoltre le frequenti epidemie di tifo. 

Qui di Cosimo Orrù si perdono le notizie.

Negli anni '70 è stato insignito della Medaglia d'oro della Resistenza. Per ricordare e onorare la sua memoria  il 27 gennaio 2022 è stata posizionata una "Pietra d'inciampo" davanti alla sua casa natale


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