Artigianato
Ultima modifica 7 dicembre 2021
Nella cultura popolare sarda l'artigianato domestico ha avuto sempre grande importanza. Era riservato in gran parte alle donne, a loro spettava realizzare i manufatti necessari agli usi quotidiani. Le erbe palustri, presenti ormai in zone molto limitate nei pressi di stagni e corsi d'acqua, venivano usate per la fabbricazione di corbule, cestini, crivelli, stuoie e per altre lavorazioni a uso decorativo quali rivestimenti di bottiglie, bicchieri e altro.
Il territorio di San Vero Milis, particolarmente vario e ricco di specie botaniche, forniva i materiali indispensabili per la realizzazione di particolari corbule e panieri in giunco.
Quest'attività ha occupato una parte di grande rilievo nell'ambito dell'economia locale; le donne integravano così il magro reddito familiare fornito dagli uomini nei lavori agricoli. Ma nonostante il grande impegno e la maestria necessari, questa non era considerata un'attività autonoma, bensì lavoro da svolgersi durante le "pause" e le "attese".
L'arte della cestineria sanverese era rinomata in tutta l'isola; i prodotti erano apprezzati per la qualità dei materiali usati, l'eleganza dei disegni e la tecnica raffinata.
I motivi decorativi legati alla tradizione sono geometrici, floreali e faunistici, a volte di colore rosso e nero, in questi casi le fibre venivano tinte.
A San Vero Milis in diverse famiglie fortunatamente la tradizione si è mantenuta e ancora si realizzano questi manufatti a metà strada tra ottimo artigianato e forma di espressione artistica.